Si è svolto nei giorni scorsi, presso l’hotel Hilton di Giardini Naxos, un importante convegno di due giorni di cardiologia interventistica ed elettrostimolazione dal tema “Taoheart 2.1”, organizzato dalla Divisione di Cardiologia dell’ospedale San Vincenzo di Taormina diretta dal dott. Ludovico Vasquez. Il meeting, che concedeva i crediti formativi ECM per i partecipanti, ha visto il coinvolgimento di numerosi cardiologi e dottori che hanno seguito le importanti relazioni dei medici e professori chiamati a ragguagliare ed informare su diverse tematiche inerenti le innovazioni in cardiologia. Ma la maggiore attenzione della kermesse scientifica l’ha ricevuta il “live surgery”, ossia l’intervento di angioplastica coronarica proposto ai partecipanti in diretta, mediante collegamento satellitare con la sala di emodinamica del nosocomio taorminese, dall’equipe formata dai dottori Giuseppe Cinnirella che ha presentato lo staff e il tipo di intervento, Gianfranco Capilli e Alessandro Di Giorgio. Diversi i temi trattati: rete IMA (infarto miocardio acuto) in Sicilia con i confronti tra Catania e Messina, il follow up ( serie di controlli medici programmati dopo una terapia, un intervento chirurgico) dopo angioplastica coronarica, la rivascolarizzazione percutanea nella sindrome coronarica acuta, l’elettrofisiologia e l’interventistica extra coronarica.
Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente numero di procedure di angioplastica coronarica (PTCA), metodo mini-invasivo che si effettua per liberare le arterie coronarie bloccate. L’incremento è dovuto all’avanzamento tecnologico dei materiali di uso comune e soprattutto alla disponibilità degli stent medicati, che permettono oggi, di sottoporre al trattamento di PTCA, pazienti che prima era impensabile poter curare. Diventa quindi importante disegnare il follow up più idoneo per i diversi pazienti che si sono sottoposti a procedure di angioplastica coronarica. Inoltre, come è stato detto, è importante attivare i percorsi della rete IMA che prevedono di assicurare un trattamento riperfusivo (angioplastica o trombolisi) ai pazienti che arrivano negli ospedali entro 12 ore e trattare con angioplastica primaria l’80/90 % dei pazienti in schok in modo da ridurre la mortalità ospedaliera. E qui entra in gioco anche il rapporto sinergico con il 118 che, se aumentano in percentuale la presa in carico dei pazienti con infarto del miocardio acuto, vuol dire diminuire l’indice di mortalità di essi. Ovviamente ciò significa avere ben presente le criticità che si riscontrano nella rete IMA che sono dovute a: dotazioni di organico delle Emodinamiche Hub – dotazioni di posti letto delle UTIC Hub – protocolli di ritrasferimento (o trasferimento) dei pazienti alle UTIC Spoke – DRG di percorso – coinvolgimento dei PTE e degli Ospedali non dotati di UTIC – definizioni di ruoli e percorsi nei casi dubbi ed infine fare una valutazione di performance del sistema (tempi, accessi e percorsi).
L’istituzione della cardiologia nel nosocomio taorminese vede la luce nel lontano 1999, diretto dal dottor Rosario Evola andato in pensione nel dicembre 2014. Il reparto è diventato un punto di riferimento, così detto punto Hub, ed una vera e propria eccellenza nel campo, sia per il vasto bacino di utenza sia per la qualità, collocandolo ai primi posti nell’isola per gli interventi di interventistica, di elettrostimolazione e di schock cardiogeni praticati che, in percentuale, superano quelli di altri ospedali e centri universitari molto blasonati.
Per l’importanza che ricopre e per il bacino d’utenza, l’unità complessa di cardiologia dell’ospedale di Taormina, dovrebbe essere potenziata maggiormente con una maggiore dotazione organica di medici, infermieri e posti letto, anziché essere sottoposta a piani di decurtazione di un lontano e distante Assessorato regionale alla Salute che spesso, disconoscendo le realtà locali di vera eccellenza, si abbatte sugli ospedali di “frontiera”, come il San Vincenzo, con la scure dei tagli. Ci auguriamo che il nuovo Governo regionale stigmatizzi alcuni comportamenti sin ora tenuti sui tagli discriminanti effettuati a discapito della salute della gente con chiusure di reparti, ospedali e PTE.